Monumento Nino Martino
Il brigante Nino Martino è uno dei più noti personaggi calabresi, la cui vita è avvolta tra storia e leggenda. Crudele con i ricchi e i prepotenti e generoso con i poveri e deboli, dominava con la sua banda il versante tirrenico dell’Aspromonte che si affaccia sulla fantastica Costa Viola e sullo Stretto di Messina. Questo lembo dell’aspra Calabria di fine Cinquecento, sotto il dominio autoritario dei Borbone era il luogo delle scorribande del brigante che, temuto e rispettato, aveva qui il suo rifugio. Ma qui trovò anche la morte per mano dei suoi stessi compagni, che aveva abbandonato, perché pentito, o forse solo stanco di una vita di sangue e paura.
Molte storie fiorirono intorno alla figura del brigante dalla vita funesta ma protagonista di miracoli dopo la morte e ricordato dalle generazioni successive, tanto che a portare il suo nome sono diversi punti di questo territorio aspro e affascinante. A partire dal crinale di Serra e dalla cosiddetta “piazza” che lo ricordano.
Il percorso che va da Gambarie, principale centro cittadino nel cuore dell’Aspromonte, a Piazza Nino Martino è detto Sentiero Azzurro.
Un itinerario naturalistico che partendo dai Piani Quarti si inerpica fino ad arrivare a 1838 metri sul livello di mare, dove si può ammirare quello che impropriamente viene chiamato “piazzale” o “monumento” intitolato al brigante. Si tratta, in realtà, di un agglomerato di rocce sovrapposte che sembrano essere lanciate casualmente una sopra l’altra, una formazione naturale particolarmente suggestiva.
La leggenda infatti narra che qui era solito giocare a “righinèddha”, una specie di dama, e che, dopo averlo ucciso pensando che li avesse traditi, i compagni del brigante abbiano seppellito il corpo sotto un mucchio di sassi. Oppure un’altra versione più comune riporta che fossero i viandanti a lanciare i sassi sul luogo di sepoltura in ricordo di questo eroe popolare.
Da questo capolavoro della natura calabrese si può ammirare il braccio di mare che divide la Calabria dalla Sicilia, in cui giacciono disseminate qui e lì le isole Eolie e su cui a sud domina la vetta del vulcano Etna; mentre dal versante opposto svetta la cima di Montalto, la più alta dell’Aspromonte, e poi la Vallata del Vasì e la zona di Materazzelli.
La “piazza” Nino Martino è un luogo-simbolo di questo territorio dove storia e natura s’intrecciano indissolubilmente e dove la cultura popolare consacra la sua epopea fatta di terra, di roccia, di alberi, ma anche di rabbia e di lotta.